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Alle Sezioni Unite l’assoggettabilità ad Irap dello studio medico associato

La prima sezione della Corte di Cassazione ha rimesso alle Sezioni unite la questione dell’assoggettabilità ad Irap dello studio medico associato.

Negli ultimi tempi si erano creati contrasti giurisdizionali sul tema, vertenti sulla prevalenza dei requisiti soggettivi o oggettivi ai fini della manifestazione del presupposto d’imposta.

Le pronunce che privilegiano il requisito ritengono che il presupposto d’imposta si manifesti per il solo fatto che l’attività viene esercitata in forma associata. I giudici che invece propendono per la valorizzazione dell’aspetto oggettivo l’assoggettabilità ad Irap non dipende dalla forma adottata, ma dall’effettiva esistenza dell’autonoma organizzazione.

Sul tema le Sezioni Unite sono ora chiamate a svolgere la loro funzione nomofilattica ed individuare un’interpretazione cui i giudici si dovranno attenere.

Cassazione, Ordinanza 4 dicembre 2014, n. 6330-15

Convegno sulle forme associative nella professione

031111 Convegno Forme associative

La complessa evoluzione che ha investito i mercati professionali ha
determinato una sempre maggior attenzione allo svolgimento in
forma associata della professione intellettuale, scardinando la
tradizione del professionista isolato e tuttologo.
La scelta di svolgere l’attività professionale in forma associata non è
mai una scelta facile. Le spinte verso le forme associate sono
controbilanciate dal carattere stesso del professionista, che molto
spesso decide di intraprendere l’attività libero-professionale alla
ricerca dell’assoluta autonomia e che mal sopporta i legacci che
giocoforza l’associazione con altri professionisti comporta. A fronte di
esempi di successo vanno anche ricordati esempi di “matrimoni” tra
studi naufragati in poco tempo.
Condizione necessaria, anche se purtroppo da sola non sufficiente,
per il successo dell’associazione professionale è stabilire prima della
costituzione gli obbiettivi, le finalità, le aspettative. L’insuccesso del
“matrimonio” tra professionisti è molto spesso figlio della mancata
condivisione a priori degli elementi che reggono l’unione.
Sono vari i motivi per cui ci si associa, ed ad ogni motivazione
corrisponde una forma diversa di associazione:
– Ci si associa per dividere le spese di uno studio
– In un mercato che richiede sempre maggior specializzazione al
professionista ci si associa per dotare lo studio del maggior numero
possibile di specializzazioni
– Ci si associa anche con orizzonti temporali molto brevi, magari
finalizzati alla realizzazione di un unico lavoro.
L’importante è la scelta della forma associativa sia armonica alle
motivazioni che spingono ad associarsi.