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La delega in bianco determina nullità dell’avviso di accertamento

La Suprema Corte ha ribadito che è affetto da nullità l’avviso di accertamento firmato da un funzionario in forza di una delega in bianco. Lo ha fatto  con la recente e nota sentenza 9 novembre 2015, n. 22803, avente ad oggetto la sorte degli atti tributari sottoscritti da soggetti (capi di ufficio o delegati) la cui qualifica dirigenziale sia risultata conseguita illegittimamente in ragione della sentenza 37/2015 della Corte Costituzionale.

La sentenza ricorda che il vizio deve essere eccepito in sede di impugnazione dell’atto e che la delega deve essere precisa e puntuale: non basta quindi una delega per funzioni e o incarichi (per relationem), ma deve necessariamente essere una delega ad un soggetto determinato, conferita per un tempo precisato e per precise ragioni (malattia, vacanza, carenza di personale eccetera). In difetto, la delega, pur conferita, deve infatti reputarsi inidonea allo scopo per cui è prevista, ossia garantire che l’atto venga sottoscritto da un soggetto dotato della professionalità prescritta. Con conseguente nullità dell’avviso stesso.