Professionista e intermediazione occasionale

Treviso, 19 giugno 2006
OGGETTO: professionista che esercita attività di intermediazione occasionale

Buongiorno,
avrei bisogno di una vostra consulenza in merito al seguente caso:
un architetto trovatosi casualmente a fare da intermediario per una compravendita
immobiliare deve ora riscuotere quanto pattuito per tale intermediazione.

Posto che è vietata l’attività di intermediazione (per un architetto iscritto all’ordine) e che
tale attività si è svolta in via del tutto occasionale chiedo quale sia il corretto trattamento
fiscale (in particolare iva e ritenute) e contributivo di tali compensi/provvigioni.
Ringrazio anticipatamente.
L’attività di intermediazione è qualificata dal punto di vista fiscale come attività
d’impresa, diversamente dalla professione di architetto che è qualificata attività di lavoro
autonomo. Trattandosi di due attività diverse, la prestazione occasionale di
intermediazione non viene attratta nell’alveo della libera professione.
Il professionista non dovrà pertanto emettere fattura con IVA e contributi per la
provvigione occasionale.
Sarà sufficiente una ricevuta sulla quale andrà applicata la marca da bollo.
Sul 50% dell’importo lordo pattuito dovrà essere applicata una ritenuta del 23%.
(Esempio Compenso € 200, ritenuta 23).
Il compenso non va assoggettato nè a contributo Inps né Inarcassa.
Ai fini delle dichiarazione dei redditi la prestazione è qualificata come “Reddito diverso”
e va pertanto inserita nel quadro L del Modello Unico.
Cordiali saluti.
Dott. Paolo Dalle Carbonare