Prestazioni occasionali
Treviso, 9 luglio 2002
Oggetto: quesito su prestazione occasionale.
Il Vostro iscritto, la cui occupazione principale è quella di insegnante, vuole sapere se una prestazione effettuata per la quale è previsto un compenso che si aggira tra 5.000 e 8.000 euro è obbligatoria la richiesta di una partita IVA ovvero se la stessa può essere qualificata come prestazione occasionale.
L’articolo 4 del D.P.R. 633/72, in materia di esercizio di arti e professioni, stabilisce che è soggetto al tributo IVA (…) l’esercizio per professione abituale, ancorchè non esclusiva, di qualsiasi attività di lavoro autonomo (…). La linea di demarcazione tra professione abituale e occasionale è spesso di difficile individuazione. Autorevole dottrina ha comunque affermato che per abitualità si intende una (…) attività stabile, duratura, svolta sistematicamente, anche se non in modo permanente e senza interruzione (…).
Per verificare l’occasionalità o l’abitualità di una prestazione vanno dunque indagate le modalità di effettuazione delle prestazioni e non l’ammontare del corrispettivo. Nel caso specifico non ho elementi per dire se siamo nel caso di prestazione occasionale o abituale.
Invito peraltro il Vostro iscritto a riflettere sull’opportunità di richiedere l’attribuzione della partita IVA optando per il regime delle nuove iniziative produttive, che consente al contribuente di avere formalità ridotte al minimo (non è necessario, ad esempio, redigere la contabilità) e addirittura di ridurre la tassazione rispetto ai redditi di lavoro autonomo occasionale.
Credo che sia opportuno che il Vostro iscritto fissi un appuntamento con me presso la Vostra sede.
Cordialità.
Paolo Dalle Carbonare