Onere della prova per operazioni soggettivamente inesistenti a carico del contribuente
Intervenendo nuovamente sul tema dell’onere della prova in caso di contestazione di operazioni soggettivamente inesistenti, la Corte di Cassazione ha affermato che che spetta al contribuente provare di essere in buona fede, ossia di non sapere o di non aver potuto sapere di partecipare ad un’operazione fraudolenta.
Secondo la Suprema Corte, inoltre, la prova non può consistere solo nella circostanza che la merce sia stata consegnata e la fattura sia stata effettivamente pagata.
La sentenza 11661 depositata 5 giugno 2015 si colloca nel solco dell’orientamento giurisprudenziale prevalente (sentenza n. 25775 del 2014; 20059 del 2014; 17977 del 2013).
Corte di Cassazione, sentenza 28 aprile 2015, 11661