Lavoro autonomo occasionale
Treviso, 16 gennaio 2015
Oggetto: lavoro autonomo occasionale.
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Ho letto la Circolare del Centro Studi che mi trova pienamente d’accordo sulle conclusioni, anche se non pienamente sulla costruzione logico-giuridica, in quanto secondo me confonde in parecchi punti i concetti di “prestazione occasionale” e di “collaborazione occasionale”, a mio parere sostanzialmente diversi.
La Circolare citata, che non presenta contenuti innovativi, conclude che siano possibile per il professionista iscritto all’Ordine effettuare prestazioni professionali occasionali, a condizione che le stesse assumano carattere di eventualità, secondarietà ed episodicità. Sul punto concordo pienamente ed in tal senso ho sempre dato indicazione ai Vostri iscritti, sia con pareri verbali che scritti.
Più complesso, stante l’assenza di definizione normativa, è stabilire quando siano verificati i tre caratteri sopra descritti che determinano l’occasionalità della prestazione, relativamente ai quali, a mio parere, ci si deve appellare al buon senso.
Il contenuto della Circolare si riferisce alle prestazioni professionali occasionali e non allo svolgimento della libera professione in forma continuativa, con attribuzione della partita Iva, da parte di soggetti impegnati in lavoro dipendente di tipo privatistico. Relativamente a questi casi è mia opinione che la presenza di un lavoro dipendente non osti all’esercizio della professione: l’unico limite è il divieto di concorrenza che il professionista ha nei confronti della società che lo ha assunto.
Resto a disposizione per le ulteriori informazioni del caso e, con l’occasione, porgo cordiali saluti.
Paolo Dalle Carbonare